Ecco un’altra puntata sulla vicenda del Mercatone Uno (apparsa sul “La Voce” il 31 luglio).
Come avevo anticipato nel post precedente, Gioenzo Renzi minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica, vista l’evidente mancanza di controlli. Possibile che nessuno si domandi come fa un imprenditore a spostare una licenza concernente una certa metratura da un capannone all’altro senza modificare lo spazio utilizzato nel capannone di Cerasolo e di costruire senza permessi (ottenuti a neanche una settimana dall’apertura effettiva) un capannone che supera di 3000 mq il limite di suddetta licenza? Il cartello (vedi foto) che annuncia la chiusura della LAPO GALLERI dovrebbe essere sufficiente a ridurre di 1.496 mq previsti dallo spostamento della licenza…?
E il sindaco di Coriano? Fino a che punto ha a che fare con questa situazione? Ha dichiarato che ha avuto garanzie da parte di Valentini sulla continuazione dell’attività sita a Cerasolo Ausa e sull’occupazione dei dipendenti di questa sede. Ma, visto l’evolversi di questa situazione, quanto sono attendibili queste garanzie? Il Consigliere Olivieri (che era Ass. al Commercio) ha ponderato che questo giochetto avrebbe allontanato l’ennesima azienda dal nostro territorio senza neanche un piccolo contentino? Ed ora che la bomba è esplosa, quali saranno le azioni che l’amministrazione di Coriano (insieme a quella di Rimini) vorranno intraprendere. La vicenda ha evidenziato, se non altro, una leggerezza nel garantire la legalità.
Il Popolo Delle Libertà di Coriano nella figura del Gruppo Consigliare ha presentato un’interrogazione per capire come si sono svolti i fatti con richiesta di risposta entro il prossimo Consiglio Comunale.
Spero che questa volta il Sindaco voglia rispondere (cosa che farà vista l’ufficialità della domanda), cosa che molte altre volte si è astenuta dal fare.
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