Cominciamo male!

1 09 2009

Ieri, lunedì 31 agosto, sono stati eseguiti i lavori per il montaggio degli autovelox sulla superstrada per San Marino. Gli “armadi” erano già stati montati come già anticipato in un post passato, ma era prevista solo per settembre la messa in opera anche delle macchine vere e proprie. Contrariamente a tutti i lavori che il comune ha in progetto, questo è rimasto fedeli ai tempi previsti ed è stato eseguito l’ultimo giorno di agosto in modo che dal primo del mese odierno, avrebbe già potuto <<fotografare i passanti>>.

Come spesso accade, non tutte le ciambelle riescono col buco…

Nel fare la base, gli operai hanno inavveritamente bucato un cavo di fibra ottica che passava proprio sotto all’ubicazione dell’autovelox. Questo cosa ha comportato?

Semplice! Hanno isolato i telefoni, e quindi internet, di famiglie e aziende. Si parla di 2.500 utenti. Non so se questo dato sia attendibile, fatto sta che la messa in atto di questo strumento non ha avuto l’inizio auspicato. Poi si sa, i mali non vengono mai da soli e per l’amministrazione del Comune di Coriano c’è un problemino in più.

Il mese scorso noi del PDL abbiamo presentato un’interrogazione su questo tema (la potete trovare su questo link) e  non abbiamo ancora avuto risposta. Durante l’ultimo Consiglio Comunale il gruppo consigliare di opposizione ha chiesto novità su questa risposta rimasta latente e il Sindaco ha semplicemente dichiarato che non l’aveva intesa come interrogazione (…), dando poi una spiegazione un po’ irrisoria.

Sorvoliamo sul discorso secondo cui l’autovelox funziona come deterrente per la velocità, in quanto (ma è solo una mia opinione) mettendo un punto di rilevamento nell’arco di 10 km (comprendendo anche il tratto di competenza di Rimini) non attui nessuna prevenzione. Una volta che le persone hanno imparato il luogo in cui è posizionato “l’armadio” non faranno altro che rallentare quando arrivano in prossimità e riacceleranno appena passato.

Diciamo la verità, questo è solo uno strumento che l’Amministrazione ha voluto per riempire un po’ le casse che attualmente sono scarne. Ma il problema che accennavo prima è che appena dopo 3 giorni dal Consiglio Comunale è stata approvata una legge secondo la quale gli autovelox sono di competenza del Corpo di Polizia e non del Comune. L’eccezione a questa legge si ha quando il centro è urbano o in presenza di un semaforo.

Siccome l’Amministrazione, come ha dichiarato in C.C., ha portato il limite di velocità in quel tratto a 70 km/h appositamente per ottenere che la Provincia installasse questi apparecchi, la domanda è:

cosa faranno adesso?

Riporteranno il limite a 50 km/h? Rinunceranno a queste entrate?

La risposta mi sembra facilmente capibile, ma mi piacerebbe che ce la desse qualcuno della Maggioranza, invece di ipotizzare. Sicuro è che il Sindaco o chi per essa ci dovrà dichiarare quali sono le competenze del Comune e quali dell’A.n.a.s., cosa che fin’ora ha aggirato accuratamente. Certo basta leggere l’accordo stipulato fra questi due enti per togliere qualsiasi dubbio, ma l’Amministazione continua a tergiversare.

L’accordo è molto semplice: LA COMPETENZA DELL’A.N.A.S. E’ SOLO L’ASFALTO E I GUARD RAIL, TUTTO QUELLO CHE C’E’ AL DI LA’ DELLA STRISCIA BIANCA A BORDO STRADA SPETTA AL COMUNE DI CORIANO COMPRESA LA SEGNALETICA ORIZZONTALE E VERTICALE. Da qui si può capire anche la competenza dei fossi che sono lasciati al loro destino, ecc.

I danni causati dall’errore nell’installazione di questi apparecchi sono economicamente elevati, i proventi derivanti dalle multe (stando alla situazione attuale) non andranno nelle casse del Comune, questa situazione sta toccando dei nervi scoperti dell’Amministrazione… il bilancio di questa operazione è fortemente in negativo.

Sarebbe stato forse meglio continuare ad utilizzare il Corpo dei Vigili Urbani, magari staccandolo dall’accorpamento con il Comune di Riccione (come avevamo dichiarato nelle nostre intenzioni in campagna elettorale) e riconvogliandoli sul nostro territorio?





La trasparenza fa paura?

11 08 2009

In data 03/07/2009 ho presentato (tramite il consigliere Pulcinelli) una dichiarazione presso la segreteria del Comune di Coriano, dove manifestavo la volontà di riprendere i Consigli Comunali con una videocamera.

L’intento era ed è quello di mettere on-line (sul sito YouPolitic.com) TUTTO IL CONSIGLIO E NON SOLO SPEZZONI COME SPESSO SI VEDONO IN GIRO. Questo sarebbe stato un forte segnale di volontà da parte dei consiglieri tutti di rendere pubblico (come dovrebbe essere) il loro operato. Da parte dell’opposizione è inutile dirlo, ma questa volontà c’è, invece il sindaco ha risposto con la seguente lettera:

Risposta del comune

Ora, il mia domanda è:  “la trasparenza fa così tanto paura?”

Non esiste una legge che non mi permetta di registrare una seduta che è PUBBLICA.

Oltretutto fornendo la dichiarazione in Comune, ho firmato con nome e cognome, per cui se pubblicassi dei video manomessi o falsati, il Sindaco saprebbe chi denunciare. In tutt’Italia stanno registrando i Consigli Comunali e li stanno mettendo on-line (si può trovare anche il video delle dimissioni del Consigliere Cioni su YouTube…. l’amministrazione denuncerà l’autore?…) e a Coriano abbiamo paura della verità?!

Mi auguro di sbagliarmi e Aldo Sampaolo, capogruppo del gruppo consigliare dell’opposizione, domani riproporrà la mia posizione su quest’argomento.

Sarà che sono molto diffidente, ma l’indire un consiglio comunale il 17 agosto proprio su un argomento delicato come la Petroltecnica (per altro tutti sanno la mia posizione in merito e l’incontro che ho avuto oggi non mi ha fatto cambiare idea), il non concedere di portare all’attenzione pubblica quello che viene detto in consiglio comunale, mi sembra un modo per promuovere sotterfugi o se non altro un modo per allontanare i cittadini che vogliono seguire la vita del Comune, ma che magari non possono essere presenti a tutti i Consigli (questo soprattutto, vista la data in cui è stato indetto).

Forse hanno paura che qualche altro Consigliere Comunale pecchi di ingeniutà e chieda un “lotticino” come l’altra volta…  (tutto registrato, ovviamente)….





…il Mercatone Uno… piano piano….

3 08 2009

mercatone uno (la voce)

Ecco un’altra puntata sulla vicenda del Mercatone Uno (apparsa sul “La Voce” il 31 luglio).

IMG_0042Come avevo anticipato nel post precedente, Gioenzo Renzi  minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica, vista l’evidente mancanza di controlli. Possibile che nessuno si domandi come fa un imprenditore a spostare una licenza concernente una certa metratura da un capannone all’altro senza modificare lo spazio utilizzato nel capannone di Cerasolo e di costruire senza permessi (ottenuti a neanche una settimana dall’apertura effettiva) un capannone che supera di 3000 mq il limite di suddetta licenza? Il cartello (vedi foto) che annuncia la chiusura della LAPO GALLERI dovrebbe essere sufficiente a ridurre di 1.496 mq previsti dallo spostamento della licenza…?

 

E il sindaco di Coriano? Fino a che punto ha a che fare con questa situazione? Ha dichiarato che ha avuto garanzie da parte di Valentini sulla continuazione dell’attività sita a Cerasolo Ausa e sull’occupazione dei dipendenti di questa sede. Ma, visto l’evolversi di questa situazione, quanto sono attendibili queste garanzie? Il Consigliere Olivieri (che era Ass. al Commercio) ha ponderato che questo giochetto avrebbe allontanato l’ennesima azienda dal nostro territorio senza neanche un piccolo contentino? Ed ora che la bomba è esplosa, quali saranno le azioni che l’amministrazione di Coriano (insieme a quella di Rimini) vorranno intraprendere. La vicenda ha evidenziato, se non altro, una leggerezza nel garantire la legalità.

Il Popolo Delle Libertà di Coriano nella figura del Gruppo Consigliare ha presentato un’interrogazione per capire come si sono svolti i fatti con richiesta di risposta entro il prossimo Consiglio Comunale.

Spero che questa volta il Sindaco voglia rispondere (cosa che farà vista l’ufficialità della domanda), cosa che molte altre volte si è astenuta dal fare.





Un po’ di luce sulla vicenda Mercatone Uno

30 07 2009

Qui di seguito pubblico un articolo apparso su Newsrimini.it in
data odierna. Ora finalmente si comincia a vedere un po’ di luce.
La trama è fitta, ma piano piano sta uscendo allo scoperto tutta
la serie di sotterfugi che sono stati fatti. Buona Lettura!

Caso Mercatone. Renzi (PdL) torna all’attacco dopo la risposta della regione

 

RIMINI: Il Mercatone Uno non ha presentato richiesta per la vendita di merce ingombrante. A comunicarlo in regione il sindaco di Coriano dopo l’interrogazione del consigliere del PdL Renzi.

Secondo il consigliere questo significa che il negozio Mercatone di Coriano deve ridurre la superficie di vendita per 1.496mq, nel rispetto della comunicazione di cessazione attività che la stessa Società ha inoltrato al comune e di cui ha preso atto il comune di Rimini per autorizzarne il trasferimento al Caar.

La nota stampa

“Quest’oggi la Regione ci ha fornito la risposta del Sindaco di Coriano, datata 22 luglio, nella quale vi è scritto che il titolare della Società Mercatone Uno, ad oggi, non ha presentato nessuna richiesta per la vendita di merce ingombrante.

Questo significa – spiega il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL, solo una cosa: a Coriano, il Mercatone Uno deve ridurre l’attuale superficie di vendita per 1.496mq, nel rispetto della comunicazione di cessazione attività, inoltrata dalla stessa Società al Comune di Coriano e di cui ha preso atto il Comune di Rimini, per autorizzarne il trasferimento nella zona CAAR.

Attualmente, perciò, la situazione venutasi a creare è veramente paradossale, in quanto:
1) il Mercatone Uno dovrebbe ridurre l’area espositiva di Coriano per 1.496mq e non l’ha ancora fatto;
2) la stessa società, autorizzata dal Comune di Rimini ad aprire una struttura con una superficie di vendita di 1.496mq, ne ha aperta una di 4500mq, cioè di 3.000mq in più;
3) vi è un ingiustificato immobilismo dei Dirigenti dei due Comuni a cui spetta l’adozione dei provvedimenti conseguenti.

A questo punto, – conclude Renzi – di fronte al permanere di questo incredibile status quo, sembra senza il rispetto delle regole e dei dovuti controlli, ci riserviamo di informare la Procura della Repubblica.”

 





E’ questa la Coriano che vogliamo???

6 07 2009

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La nuova amministrazione, anche se con molti problemi, si è insediata. Ora è finito il tempo delle polemiche elettorali ed è arrivato il momento di dimostrare ai cittadini che la scelta che hanno fatto con il voto è quella corretta per il bene del Comune.

Forse per questo motivo e forse per i nostri continui attacchi all’inceneritore e alla zona attorno ad esso, già dalla settimana scorsa abbiamo potuto notare con piacere che le buche di Via Raibano sono state chiuse ed è stato fatto un manto di cemento nuovo.

Bene! Poi però lo guardiamo bene e ci rendiamo conto che è l’ennesimo “rattoppo” che, dato il passaggio continuo di camion e il modo in cui è stato fatto, non durerà molto. Però, come è nello stile di governo del Centro-Sinistra, “abbiamo tamponato il problema!”, diranno.

Sistemato (per modo di dire) questo problema, contento di poter usufruire del nuovo tratto di Via Raibano senza preoccuparmi degli ammortizzatori, vedo che al bordo della strada è diventato un immondezzaio. Questo succedeva sabato. Siamo a Lunedì…e le cose non sono cambiate!

Mi viene spontaneo chiedermi: possibile che con tutti gli operatori ecologici presenti in quel punto specifico, nessuno si sia accorto di questo schifo? Il consigliere Baldiserra che è dipendente Hera e in particolar modo dell’inceneritore, non va più a lavorare? Posso capire che un incidente possa succedere, ma quando si farà qualcosa? Stamattina tutti erano intenti a continuare la costruzione del “grattacielo” e nessuno sembrava curarsi della distesa di immondizia che c’è ai bordi di Via Raibano.

Spostiamoci al parco del Marano, dove la domenica molte famiglie passano qualche ora nel verde. Attraversando la strada si può intraprendere un sentiero che porta al Marano. Basta voltare la testa verso sinistra e si può notare che l’acqua cambia colore. Se ci si sporge un po’ si capisce da dove avviene questo “cambio” di colorazione. Nascosto fra i rami, esce il tubo per gli scarichi fognari. In quel punto dovrebbe uscire l’acqua già separata dall’immondizia ed essere limpida. Così non è. Basta guardare le foto per rendersi conto che in quel punto arriva di tutto!

Se ci spostiamo, infine, nella zona artigiale di Rovereta possiamo andare a visitare il collettore che dovrebbe dividere l’acqua che si immette nell’Ausa dai rifiuti. Dico “dovrebbe” perchè in realtà l’acqua scorre ad un livello molto alto all’interno del collettore e puntualmente trabocca insieme ad un liquame denso e scuro (vedi foto) proprio nell’Ausa.

Caro Sindaco, per già due volte le ho posto delle domande su cosa voglia fare per il nostro Comune. Per due volte lei non ha risposto. Aveva dischiarato di volere una collaborazione per il bene di Coriano. Menzogna! Il suo comportamento sia in Consiglio Comunale sia fuori è antidemocratico.

Le ricordo che Lei è il primo cittadino di Coriano e deve preoccuparsi per la salute dei suoi concittadini.

(per vedere l’articolo completo con le foto clicca qui)





Cinque domande per il sindaco MATRICARDI

13 06 2009

pulsante matricardiIl Sindaco è la prima figura di un paese e deve lavorare per tutti i cittadini e deve avere a cuore il futuro di tutti.Dal momento che la preferenza degli elettori per i prossimi 5 anni ha dato fiducia al governo di Centro-Sinistra, sono sicuro che il Sindaco Maria Luigina Matricardi ricoprirà al meglio questa carica e, a tal proposito, da semplice cittadino vorrei porle 5 (cinque) domande che mi stanno a cuore:

1) Dal momento che la costruzione della “rotonda della Combipel” è stata assegnata alla Petroltecnica e quest’ultima per problemi legali non potrà iniziare i lavori tanto presto ed avendo sub-ordinato a questa tutte le altre rotonde della Superstrada di San Marino, QUANDO CREDE CHE POTREMO VEDERE REALIZZATE QUESTE OPERE?

2) HA INTENZIONE DI ACCELLERARE IL TOMBINAMENTO DEI FOSSI AL BORDO DELLA SUPERSTRADA facendo pressione sull’ A.N.A.S. e magari prevedendo TUTTO il tratto di Cerasolo Ausa trasformandolo finalmente in strada urbana a tutti gli effetti instituendo marciapiedi e attraversamenti pedonali?

3) Sempre sulla Superstrada, AVETE PREVISTO L’ILLUMINAZIONE IN TEMPI BREVI?

4) A Cerasolo manca la zona verde e un campo sportivo che sia utilizzabile da tutti. L’area prevista nel vostro programma non soddisfa neanche lontanamente i bisogni della frazione. AVETE INTENZIONE DI RIVEDERE IL VOSTRO PROGETTO E PREVEDERE LA REALIZZAZIONE DI UN CAMPO IN SINTETICO (che ha meno costi di gestione e meno manutenzione) E MAGARI DI UNO DI CALCETTO?

5) La piazza di Cerasolo non mi sembra adatta alle esigenze di un paese. SIETE DISPOSTI A RIVEDERLA INSIEME AI RESIDENTI DI CERASOLO DISEGNANDOLA NUOVAMENTE TENENDO PRESENTE LE IDEE DI TUTTI COLORO CHE DEVONO VIVERLA?

Nella sua ultima dichiarazione pubblicata sul suo blog, dichiara di voler collaborare anche con l’opposizione (non solo quella eletta) per il bene di Coriano. Le do la mia disponibilità fin da ora e queste domande sono il primo passo che io faccio nei suoi confronti.





Mercatone Uno….

26 05 2009
Tutto ad un tratto Cerasolo è diventata una  frazione di cui si preoccupano tutti.... Fino a qualche tempo fa, gli unici che  avevano a cuore questa realtà erano le persone che ci abitano o che hanno  un'attività commerciale sita sulla superstrada di San Marino, adesso è bastato  un articolo apparso sui giornali per catturare l'attenzione di tutti. BENE! Era  ora! Speriamo che questo avvicinarsi al problema commerciale porti qualche idea  nuova.
Cerasolo è il luogo nella parte sud di Rimini che  potenzialmente può competere con il mega polo commerciale che si è venuto a  creare a Rimini-Nord (Iper, Multisala, Decathlon, Castorama,..... ed ora Ikea e  nuovo Mercatone Uno).
Certo la lotta sarà dura, ma perchè arrendersi?  Fino ad oggi i commercianti sono rimasti soli. La zona è soggetta ad un notevole  degrado e le attività commerciali (molte sono piccole) sono rimaste isolate e  senza possibilità di crescere e in molti casi hanno deciso di chiudere. Leggendo  il blog del freelance Bacchini (http://coriano.wordpress.com), si può leggere  un'analisi della situazione con particolare riferimento al Mercatone Uno.  Condivido pienamente ciò che ha scritto per la quasi totalità, ma sull'ultima  frase spendo qualche parola.
La Petroltecnica... Questo è un problema che va  trattato con il riguardo che merita e a breve potrete leggere un post dedicato  solo a questo discorso, però una parentesi è d'obbligo farla anche adesso. Sono  d'accordo con Fabio sul fatto che è una situazione da rivedere, ma c'è un solo  modo per rivederla dal mio punto di vista: SPOSTARLA IN ALTRO LOCO. E' una  grandissima azienda. Ammirevole l'espansione che ha avuto in questi anni e di  tutto rispetto è il numero di persone a cui da lavoro. Sono d'accordo che  dobbiamo assolutamente far sì che rimanga nel territorio di Coriano, ma NON dove  si trova ora! E' vero che è una risorsa per il comune, ma per la sua particolare  attività, non può assolutamente rimanere in mezzo alle abitazioni e in una zona  che è stata definita POLO COMMERCIALE DI PRIMO LIVELLO. Forse non tutti lo  sanno, ma la situazione è proprio così.
Da qui, dal mio punto di vista, bisogna partire  per rendere "attuali" le attività COMMERCIALI della zona. Il comune potrebbe  rendere più vivibile la zona tombinando i fossi e costruendo marciapiedi che  consentano la passeggiata sulla Superstrada; creare, finalmente, l'illuminazione  (visto che attualmente se si cammina di sera lungo la consolare si rischia la  vita..); creare finalmente le rotonde che snelliscano il traffico. Rotonde che  però siano concepite solo per il transito verso San Marino e non studiate per il  passaggio dei camion che vanno verso la Petroltecnica. A questo proposito faccio  un'accenno al programma del centro-sinistra che prevede l'istituzione di queste  rotonde. Sottolineo che  per favorire la Petroltecnica è stata progettata la  rotonda in prossimità della Combipel dandola in costruzione direttamente  all'azienda. La scorsa amministrazione comunale ha subordinato la costruzione  della rotonda del Mercatone Uno alla realizzazione della rotonda della Combipel.  In campagna elettorale il centro-sinistra utilizza la scusa che non ha potuto  cominciare i lavori in quanto la Petroltecnica non ha ancora cominciato la  costruzione della rotonda che compete loro. Bene... ma nessuno dice che c'è un  vincolo all'inizio di questi famosi lavori... Sono anni che il Comitato d'Area  di Cerasolo (www.cerasolo.com) si batte anche a livello legale  per risolvere il problema ambientale che si è creato a Cerasolo. A tal  proposito, Petroltecnica è ferma con i lavori e non può cominciare nessun tipo  di lavoro stradale (tagliando il discorso ai minimi termini). Se questo che mi è  stato riferito rispondesse a verità, la domanda nasce spontanea... Se dobbiamo  aspettare la rotonda della Combipel, della quale i lavori attualmente non hanno  data di inizio e gli altri lavori sono subordinati a quella, quando potremo  vedere miglioramenti della zona???
Inoltre, come dicevo prima, la zona è stata  definita POLO COMMERCIALE DI PRIMO LIVELLO e come tale aveva diritto a  finanziamenti a fondo perduto per le aziende. Per vari motivi (...) e, dal mio  punto di vista incapacità, non si è mai attinto da questi fondi. Bisognerebbe  accertarsi che siano ancora usufruibili... Secondo voi, dare la possibilità alle  aziende di eseguire lavori di ristrutturazione e abbellimento, elargendo  incentivi a fondo perduto, aiuterebbe i commercianti o no?
Anche l'idea del centro-sinistra di istituire un  mercato nel parcheggio del Centro Commerciale di Cerasolo Ausa mi sembra ottima  per attirare gente nel nostro territorio. Anzi, si potrebbero pensare fiere,  sagre o appuntamenti gastronomici su prodotti tipici.
Oltre a questo bisognerebbe aiutare gli  imprenditori che desiderano aprire nuove aziende nel nostro territorio con  incentivi (siano essi economici, ma anche burocratici). E'  doloroso dirlo, ma in tutti questi anni le aziende sono state lasciate al loro  destino senza pensare che sono proprio loro che danno vita alla nostra zona. Se  non riescono a sopravvivere e vogliono trasferirsi, attualmente, chi può  biasimarle? Diamo motivo di credere all'amministrazione comunale, facciamo  quanto è in nostro potere per agevolarle, isituiamo un colloquio collettivo, ma  anche individuale con ogni singola realtà commerciale al fine di trovare una  collaborazione proficua per le aziende e, di conseguenza, per il  territorio.
Queste sono le cose da fare per iniziare a  rivitalizzare il nostro polo commerciale, non alzare le braccia in segno di resa  e riconsiderare la zona come zona industriale che, altro non è, uno sminuire la  nostra frazione.