Notaio, ho la febbre. Voglio fare testamento!

19 11 2009

Anche oggi aprendo i giornali si possono leggere titoli come: “X numero di morti: avevano contratto la febbre suina” o “altri X morti per la febbre suina”, ecc. Dico, meno male che non ho ascoltato il telegiornale, altrimenti mi sarebbe venuta voglia di non uscire di casa per la paura!

MA CHE COS’È LA FEBBRE SUINA?

L’influenza suina è un tipo di influenza che ha come origine la trasmissione endemica (normalmente presente sul territorio, ndr) del virus  della famiglia degli Orthomyxovirus.

Gli Orthomyxovirus comprendeno 5 generi di virus:

  1. Influenzavirus A
  2. Influenzavirus B
  3. Influenzavirus C
  4. Thogotovirus
  5. Isavirus

Per ora limitiamoci a parlare del ceppo che ci interessa e cioè dell’Influenzavirus A.

Questo tipo di ceppo è quello che provoca le pandemie di influenza e infetta l’uomo, i mammiferi e gli uccelli.

A sua volta è diviso in diversi gruppi che ne identificano la natura e le caratteristiche. Si identificano 2 antigeni principali: l’H e la N (da qui il nome H1N1).

L’H indica l’emaglutinina di cui se ne conoscono 15 tipi, mentre la N indica la neuroaminidasi divisi in 9 tipi attualmente conosciuti.

L’ H1N1 che è quella che ci interessa deriva fondamentalmente dall’influenza dei volatili. Cercando di essere breve e per renderla facile, l’aviaria può colpire l’uomo, ma è un tipo di virus che non si trasmette da uomo a uomo, invece la cosiddetta suina, deriva comunque dagli uccelli, ma viene trasmessa ai maiali, nei quali viene ricombinata e poi trasmessa all’uomo e questa volta può essere trasmissibile da uomo a uomo. Questo perché il maiale e l’uomo hanno una similitudine fisiologica del 95%.

PERCHÉ L’ALLARME?

L’ H1N1 non è molto diversa da una qualunque influenza e allora perché preoccuparsi? La preoccupazione deriva SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dal fattore contagio. Nelle normali influenze stagionali si può avere un contagio pari al 5% della popolazione italiana, mentre con questo tipo di ceppo il contagio si aggira intorno al 30%.

Posso anche dirvi che il tasso di mortalità di una normale influenza è del 1% sui casi di contagio, mentre il tasso della suina è dello 0,05%.

Come potete vedere da questi dati, l’allarmismo fomentato da giornali e telegiornali è infondato oltre che IRRESPONSABILE.

È vero che ci sono stati dei morti, ma questi casi sono dovuti ad una situazione di salute già precaria di soggetti con patologie diagnosticate.

Le principali complicanze di questa influenza sono 2:

  • Polmonite interstiziale – provocato dal virus che colpisce solo la trama interstiziale dei polmoni
  • Polmonite lobare da sovrainfezione batterica – provocata da un batterio (streptococco pneumoniae) che colpisce il polmone già debilitato e interessa un lobo intero

COME COMPORTARSI PRIMA E DURANTE

Chiudiamo questo post con qualche consiglio sul comportamento da tenere nella quotidianità al fine di ridurre al minimo le possibilità di contagio:

  • Corretta igiene personale con particolar riferimento al lavarsi le mani soprattutto quando non si è all’interno delle mura domestiche;
  • Coprirsi sempre il volto durante colpi di tosse o starnuti (meglio se con un fazzoletto usa e getta);
  • Evitare di utilizzare posate o bicchieri di altre persone ;
  • Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate;
  • All’insorgere dei primi sintomi, chiamare subito il proprio medico.

* queste regole le potete visionare al link della pubblica istruzione

L’influenza si manifesta con una temperatura elevata (intorno a 38,5°-39°) per un periodo di 3/4 giorni e con tosse secca. La “degenza” si aggira intorno a 7/8 giorni.

Una cosa importante da sottolineare è che se dopo essere guariti, compare una ricaduta con febbre e tosse produttiva grassa, bisogna chiamare subito il medico curante per evitare complicanze.

Spero di essere stato utile


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