Ci vorrebbe una legge ad hoc…

20 09 2009

Una volta esistevano i lavavetri…

lavavetriEra la massima espressione che veniva usata per denigrare gli extra-comunitari che arrivano in Italia ed invece di cercare lavoro, si appostavano ai semafori, facendo finta di lavare i vetri per raccimolare qualche spicciolo. In un’indagine statistica è poi stato scoperto che “qualche spicciolo” voleva dire una media di 300.000 delle vecchie lire (oggi 150,00 € più o meno) al giorno. Questo fece riflettere, perché quale lavoro onesto permette di guadagnare una cifra giornaliera simile? O sei un imprenditore , con tutti i rischi d’impresa o te la sogni una cifra del genere.

Ma come per l’abbigliamento e i cellulari, anche la moda dell’accattonaggio cambia. Chi come me lavora nel settore marketing, conosce l’importanza della comunicazione pubblicitaria e dello studio dei brand per il prodotto o servizio in questione… bene, penso che anche fra “chi fa la vita” come li chiama Samuel L. Jackson nel film “Pulp Fiction”, ci sia chi studia nuovi modi per fare accattonaggio.

Ovviamente il lavavetri continua a fare tendenza, tanto nessuno gli dice niente! Cambiano però le nazionalità impegnate in quest’attività. Gli ultimi sono i senegalesi (perlomeno nella provincia di Rimini).

Dopo i lavavetri, hanno cominciato a vedersi i parcheggiatori. Questi soggetti stazionavano nei parcheggi pubblici e chiedevano “un contributo” per la segnalazione di posti vuoti (che chiunque poteva vedere anche senza i loro aiuto), per il controllo dell’auto e in alcuni casi, per evitare che loro stessi rigassero le auto parcheggiate. Ha fatto scalpore l’episodio successo anni or sono nel parcheggio che esisteva all’Arco d’Augusto, quando una ragazza che si è rifiutata di pagare è stata afferrata per i capelli da 2 Albanesi, i quali le hanno rigato la fiancata e le hanno detto: “la prossima volta te lo facciamo in faccia!”.

Dopo questo fenomeno sono apparsi anche fuori dai supermercati, che si offrono di portarti le borse della spesa fino alla macchina. Piuttosto innocui (anche se insistenti) e diciamo utili per le signore anziane.

Adesso invece vanno di moda gli accattoni storpi ai semafori. Questi personaggi sono i peggiori insieme a quelli che si fingonoaccattonaggiomalati per raccimolare soldi che gli evitano di lavorare.

Per esempio, ce ne sono 2 che stazionano sulla Superstrada per San Marino. Questi 2 Rumeni arrivano in autobus la mattina presto camminando normalmente, poi prendono la stampella e cominciano la sceneggiata. Questo fino a sera, quando finiscono il loro “turno” e come per miracolo, tornano a camminare normalmente.

OGGI, UN EPISODIO SIMBOLO

Questa mattina mi è capitato di assistere ad un episodio che definirei esaustivo.

Ero alla pasticceria Adriatica a Bellaria e, come tutte le volte che vado nei pressi dell’isola dei Platani, incontro un Rumeno che chiede l’elemosina mostrando un cartello dove si può leggere: “ Aiutatemi, ho la leucemia“.  Sono 2 anni che per tutta la settimana gira con questo cartello in bella vista e non presenta nessun sintomo di quella malattia. Poi il fine settimana passeggia tranquillamente con la compagna, vestito bene e fa shopping nei negozi.

Oggi ferma alcune signore anziane fuori dalla pasticceria e chiede l’elemosina facendo finta, come al solito, di non sapere bene l’italiano. Una di queste signore cerca nelle tasche e trova una moneta che non ho visto bene essere da 20 cent o da 50 cent. Questo Rumeno alla vista della moneta comincia ad urlare ed inveire contro la signora: “Pezzente! Per chi mi hai preso? Cosa ci dovrei fare con quella miseria?”

Fatto questo entra in pasticceria, chiede un bombolone e quando gli sono stati chiesti 70 cent, ne ha dati solo 11 e ha risposto: “Fatteli bastare!” e quando la commessa non gli ha dato quello che ha chiesto, è uscito insultandola.

Secondo me, situazioni di questo genere sono inammissibili. Ci vorrebbe qualche provvedimento fatto ad hoc per eliminare e prevenire questo tipo di situazioni.

Spero che il mio amico e collega di AN-PDL GIANLUCA MEDRI possa intervenire sul discorso sicurezza e trovi un rimedio a Bellearia nel frattempo che aspettiamo un provvedimento a livello nazionale che, speriamo, rispedisca tutti questi soggetti che non hanno nessuna voglia di integrarsi nel loro Paese di origine, possibilmente con la negazione di un possibile ritorno in futuro.





Cominciamo male!

1 09 2009

Ieri, lunedì 31 agosto, sono stati eseguiti i lavori per il montaggio degli autovelox sulla superstrada per San Marino. Gli “armadi” erano già stati montati come già anticipato in un post passato, ma era prevista solo per settembre la messa in opera anche delle macchine vere e proprie. Contrariamente a tutti i lavori che il comune ha in progetto, questo è rimasto fedeli ai tempi previsti ed è stato eseguito l’ultimo giorno di agosto in modo che dal primo del mese odierno, avrebbe già potuto <<fotografare i passanti>>.

Come spesso accade, non tutte le ciambelle riescono col buco…

Nel fare la base, gli operai hanno inavveritamente bucato un cavo di fibra ottica che passava proprio sotto all’ubicazione dell’autovelox. Questo cosa ha comportato?

Semplice! Hanno isolato i telefoni, e quindi internet, di famiglie e aziende. Si parla di 2.500 utenti. Non so se questo dato sia attendibile, fatto sta che la messa in atto di questo strumento non ha avuto l’inizio auspicato. Poi si sa, i mali non vengono mai da soli e per l’amministrazione del Comune di Coriano c’è un problemino in più.

Il mese scorso noi del PDL abbiamo presentato un’interrogazione su questo tema (la potete trovare su questo link) e  non abbiamo ancora avuto risposta. Durante l’ultimo Consiglio Comunale il gruppo consigliare di opposizione ha chiesto novità su questa risposta rimasta latente e il Sindaco ha semplicemente dichiarato che non l’aveva intesa come interrogazione (…), dando poi una spiegazione un po’ irrisoria.

Sorvoliamo sul discorso secondo cui l’autovelox funziona come deterrente per la velocità, in quanto (ma è solo una mia opinione) mettendo un punto di rilevamento nell’arco di 10 km (comprendendo anche il tratto di competenza di Rimini) non attui nessuna prevenzione. Una volta che le persone hanno imparato il luogo in cui è posizionato “l’armadio” non faranno altro che rallentare quando arrivano in prossimità e riacceleranno appena passato.

Diciamo la verità, questo è solo uno strumento che l’Amministrazione ha voluto per riempire un po’ le casse che attualmente sono scarne. Ma il problema che accennavo prima è che appena dopo 3 giorni dal Consiglio Comunale è stata approvata una legge secondo la quale gli autovelox sono di competenza del Corpo di Polizia e non del Comune. L’eccezione a questa legge si ha quando il centro è urbano o in presenza di un semaforo.

Siccome l’Amministrazione, come ha dichiarato in C.C., ha portato il limite di velocità in quel tratto a 70 km/h appositamente per ottenere che la Provincia installasse questi apparecchi, la domanda è:

cosa faranno adesso?

Riporteranno il limite a 50 km/h? Rinunceranno a queste entrate?

La risposta mi sembra facilmente capibile, ma mi piacerebbe che ce la desse qualcuno della Maggioranza, invece di ipotizzare. Sicuro è che il Sindaco o chi per essa ci dovrà dichiarare quali sono le competenze del Comune e quali dell’A.n.a.s., cosa che fin’ora ha aggirato accuratamente. Certo basta leggere l’accordo stipulato fra questi due enti per togliere qualsiasi dubbio, ma l’Amministazione continua a tergiversare.

L’accordo è molto semplice: LA COMPETENZA DELL’A.N.A.S. E’ SOLO L’ASFALTO E I GUARD RAIL, TUTTO QUELLO CHE C’E’ AL DI LA’ DELLA STRISCIA BIANCA A BORDO STRADA SPETTA AL COMUNE DI CORIANO COMPRESA LA SEGNALETICA ORIZZONTALE E VERTICALE. Da qui si può capire anche la competenza dei fossi che sono lasciati al loro destino, ecc.

I danni causati dall’errore nell’installazione di questi apparecchi sono economicamente elevati, i proventi derivanti dalle multe (stando alla situazione attuale) non andranno nelle casse del Comune, questa situazione sta toccando dei nervi scoperti dell’Amministrazione… il bilancio di questa operazione è fortemente in negativo.

Sarebbe stato forse meglio continuare ad utilizzare il Corpo dei Vigili Urbani, magari staccandolo dall’accorpamento con il Comune di Riccione (come avevamo dichiarato nelle nostre intenzioni in campagna elettorale) e riconvogliandoli sul nostro territorio?